In quel giorno all’udienza generale del mercoledì avevo portato con me una copia del libro da donare al Pontefice. Al termine dell’udienza durante il suo giro in auto egli mi passò vicino e con gioia ancora oggi lo rivivo.
Fu quello l’istante in cui con le braccia tese stendevo il libro al Papa, e senza neanche accorgermi uno degli uomini della scorta me lo tolse di mano. Rimasi di stucco, commossa senza nascondere la gioia per un incontro inaspettato. Quel giorno in tanti ad aspettare il suo saluto, un venticello leggero accarezzava i capelli. Mi passò vicino, non mi tese la mano, ma lanciò un sorriso colmo di gioia, un saluto felice a tutti. Leggera come una piuma in volo verso il mio nido tornai, in quel giaciglio che aspettava il felice ritorno. (era il 18.febbraio 2014)
Poco tempo dopo ho ricevuto questa lettera nella quale Papa Francesco mi comunica la sua benedizione.
Quel giorno in udienza generale avevo sognato a occhi aperti, e quando la risposta pervenne sentii un brivido che provo ogni volta che la leggo quelle parole. Parole, che così semplici, hanno saputo rendere quello che il denaro non darebbe mai.
Gina Scanzani
Quel giorno in udienza generale avevo sognato a occhi aperti, e quando la risposta pervenne sentii un brivido che provo ogni volta che la leggo quelle parole. Parole, che così semplici, hanno saputo rendere quello che il denaro non darebbe mai.
Gina Scanzani